Disfunzione Erettile
La disfunzione erettile è definita come l’incapacità di raggiungere e/o mantenere un’erezione di grado sufficiente a consentire un rapporto sessuale soddisfacente.
L’incidenza della disfunzione erettile è di circa il 10% della popolazione occidentale generale, ma cresce gradualmente con l’aumentare dell’età arrivando fino al 50% nella fascia compresa tra i 40 ed i 70 anni.
Si stima che in Italia oltre 3.000.000 di uomini soffrano di disfunzione erettile. Solo una piccolissima parte degli uomini interessati si affida ad uno specialista per affrontare la problematica, questo avviene in tutte le età spesso per timore o vergogna.
Diverse sono le cause che possono determinare l’insorgenza di una disfunzione erettile si distinguono in psicogene, endocrine, neurogene, vascolari (arteriose e venose), e iatrogene (farmacologiche, chirurgiche o radioterapiche).
Esistono inoltre condizioni predisponenti che pur non essendo cause dirette di deficit erettile sono in grado di aumentarne notevolmente il rischio.
L’abitudine al fumo è una fattore di rischio estremamente importante di disfunzione erettile.
Altre condizioni predisponenti sono rappresentate da obesità, alcolismo cronico e uso di droghe.
Un ruolo fondamentale è sicuramente svolto dall’iperattività del sistema nervoso simpatico, che si verifica ad esempio in condizioni di stress. Una condizione particolare è rappresentata dalla cosiddetta “ansia da prestazione”, che determina un effetto inibitorio sull’erezione ed è frequente tra i giovani alle prime esperienze sessuali, nell’affrontare una nuova partner o dopo il verificarsi di un primo fallimento nei rapporti sessuali.
Le malattie endocrine più strettamente correlate all’insorgenza della disfunzione erettile sono l’ipogonadismo e l’iperprolattinemia.
Nell’ipogonadismo si verifica una riduzione dei livelli di testosterone, che si accompagna a un calo del desiderio sessuale e a una riduzione dell’attività erettile.
Negli uomini con iperprolattinemia si ha invece un aumento della prolattina, che determina un deficit erettile associato a riduzione della libido e infertilità.
Tra le patologie neurologiche che possono essere correlate alla disfunzione erettile occupano un ruolo di primo piano la sclerosi multipla, la malattia di Alzheimer e il morbo di Parkinson.
Anche i nervi periferici che mediano l’erezione possono essere danneggiati in numerose situazioni patologiche, soprattutto in caso di diabete.
Localmente le patologie vascolari responsabili di disfunzione erettile possono essere di natura sia arteriosa che venosa. Nel primo caso il deficit erettile è determinato da un ridotto afflusso di sangue al pene, mentre le patologie venose impediscono che il sangue rimanga intrappolato all’interno del tessuto cavernoso del pene.
L’aterosclerosi rappresenta certamente la causa più comune di disfunzione erettile di origine arteriosa; altre cause di danno vascolare che vanno ricordate sono la chirurgia e la radioterapia della pelvi.
Sul piano sistemico, le patologie cardiovascolari rappresentano una delle principali condizioni predisponesti per la disfunzione erettile. Un soggetto con una patologia cardiovascolare di qualsiasi tipo presenta un rischio più che raddoppiato di sviluppare un deficit erettile rispetto ad un maschio sano. L’ipertensione arteriosa, condizione estremamente frequente nella popolazione generale, determina una disfunzione erettile in circa il 20% degli uomini ipertesi. L’infarto del miocardio determina un deficit erettile in oltre il 45% dei pazienti e una più alta frequenza di disfunzione erettile si riscontra nei soggetti con ictus o altri incidenti cerebrovascolari (circa l’85%).
Tra le malattie croniche che possono indurre disfunzione erettile, diabete e insufficienza renale cronica sono quelle che fanno registrare una più elevata incidenza.
In una percentuale variabile dal 35% al 75% dei maschi affetti da diabete si osserva la comparsa di un disturbo dell’erezione.
Circa il 25% delle disfunzioni erettili sono causate da una terapia farmacologica.
Tra le categorie farmacologiche maggiormente implicate vanno menzionati: gli psicofarmaci, le terapie ormonali, gli antipertensivi.
La radioterapia e gli interventi chirurgici o endoscopici a livello della pelvi possono determinare una disfunzione erettile a seguito di lesioni nervose o vascolari.
Il primo approccio nel percorso diagnostico consiste in una intervista (anamnesi), esiste anche un questionario IIEF (Indice Internazionale della Funzione Erettile)
Segue un esame obiettivo (cioè il normale esame clinico diretto da parte del medico) e la prescrizione di una serie di analisi di laboratorio e strumentali.
Le analisi di laboratorio hanno lo scopo di escludere il diabete o altre malattie sistemiche non precedentemente diagnosticate, e comprendono il dosaggio della glicemia, della trigliceridemia e dellacolesterolemia, insieme al dosaggio degli ormoni che incidono sull’attività sessuale (testosterone, diidrotestosterone, FSH, LH, prolattina ed Estradiolo).
L’ecocolordoppler penieno basale e dinamico permette di valutare la corretta funzionalità vascolare del pene,
Il trattamento terapeutico deve sempre prevedere le eventuali terapie per le patologie connesse o sottostanti di tipo organico che andranno risolte prima o contemporaneamente al trattamento specifico per la disfunzione erettile.
I farmaci principali attualmente utilizzati per somministrazione orale sono il sildenafil , il vardenafil ed il tadalafil, tali molecole non inducono l’erezione ma la sostengono, necessitano per la loro azione, quindi, di uno stimolo sessuale.
La terapia può essere somministrata al bisogno, prima del rapporto sessuale, o con intento riabilitativo, ovvero in maniera cronica indipendentemente dal rapporto sessuale.
Il principale farmaco utilizzato per la terpaia autoinettiva è la prostaglandina PGE1 o alprostadil, induttore dell’erezione per azione diretta di vasodilatazione nei corpi cavernosi. L’autoiniezione comporta l’impiego di un ago sottile e corto per iniettare il farmaco direttamente in uno dei corpi cavernosi. L’alprostadil può essere anche somministrato per via uretrale con apposito gel o supposta, ma l’efficacia è molto più bassa e il fastidio spesso molto più alto.
Diversi studi clinici internazionali hanno ormai dimostrato come le onde d’urto a bassa intensità sono efficaci in circa il 70% dei pazienti che presentano una sintomatologia correlata alla disfunzione erettile.
Proprio l’azione sul microcircolo ha contribuito a rendere le onde d’urto a bassa intensità un’opzione per il trattamento della disfunzione erettile.
In particolare, le onde d’urto possono essere utili nei pazienti non rispondenti ai farmaci standard, nel ripristinare la risposta alla terapia farmacologica.
Le protesi pieniene trovano il loro impiego quando la disfunzione erettile non può essere risolta con i trattamenti precedenti; talvolta rimangono l’unica soluzione possibile a seguito di interventi chirugici sulla pelvi.
Le tipologie di protesi attualmente in uso sono due:
- protesi gonfiabili
Protesi mallealibili - La scelta del tipo di protesi dipende da molti fattori, tra cui il costo e la possibilità di impianto dell’uno o dell’altro modello, fatto che deve essere discusso con l’andrologo.