Biopsia prostatica
Biopsia prostatica
La biopsia prostatica è una procedura diagnostica che consiste nel prelevare campioni di tessuto prostatico al fine di farli esaminare presso un laboratorio di anatomia-patologica ed è indispensabile qualora vi sia un sospetto di presenza di tumore della prostata a seguito di esplorazione rettale, valori elevati di PSA, sospetto all’ecografia o alla risonanza magnetica.
La procedura può essere eseguita con approccio trans-rettale cioè attraverso l’introduzione sia dell’ago che della sonda ecografica per via rettale. La modalità alternativa è rappresentata da un approccio per via trans-perineale, in tal caso la sonda ecografica viene introdotta per via rettale, mentre l’ago per il prelievo di tessuto attraverso il perineo (zona anatomica compresa tra ano e testicoli). Fra i due approcci non esiste differenza in termini di risultati e/o complicanze, eccetto per un più basso rischio di infezioni con l’approccio per via trans-perineale.
Esecuzione: Previa lubrificazione si introduce la sonda ecografica transrettale, si inietta poi in sede periprostatica l’anestetico locale (lidocaina/mepivacaina), quindi, con un ago idoneo, si eseguono da 10-12 a più di 20 prelievi di tessuto prostatico. Ulteriori prelievi possono essere eseguiti in aree sospette. La durata della procedura è 10-20 minuti. Dopo la biopsia il paziente viene tenuto in osservazione circa 1-2 ore.
Biopsia prostatica fusion: permette di sovrapporre le immagini fornite dalla risonanza magnetica multiparametrica della prostata a quelle dell’ecografia transrettale. Tale approccio aumenta le probabilità di identificare una neoplasia in una regione sospetta della prostata segnalata dalla risonanza.
Complicanze: La piccola lesione determinata dal passaggio dell’ago può essere fonte di sanguinamenti sia per via rettale (rettorragia), sia per via uretrale (uretrorragia/ematuria), che per via seminale (emospermia), tutti questi fenomeni si autolimitano nella maggior parte dei casi. Inoltre si possono verificare infezioni locali o sistemiche, in particolare la febbre si verifica nello 0,8% dei casi e raramente può richiedere il ricovero ospedaliero.