Iperplasia Prostatica Benigna

Iperplasia Prostatica Benigna

Iperplasia Prostatica Benigna

È una patologia estremamente comune nell’individuo di sesso maschile. Caratterizzata dall’aumento volumetrico della porzione centrale della prostata (adenoma). Colpisce oltre il 30% degli uomini di età superiore a 50 anni, circa il 90% degli uomini con età superiore a 80 anni, pertanto è da considerarsi una patologia estremamente comune. 

Sintomi

  • Mitto ipovalido: la forza del getto urinario è ridotta e il paziente tende a sforzarsi per urinare
  • Nicturia: il paziente è obbligato a interrompere il riposo notturno per necessità di urinare 
  • Esitazione minzionale e gocciolamento post-minzionale: può risultare difficoltoso iniziare la minzione tanto da dover richiedere alcuni secondi.
  • Svuotamento vescicale incompleto: il paziente percepisce di non svuotare completamente la vescica e in alcuni casi è necessario tornare in bagno ad urinare per cercare di espellere il resto delle urine. In alcuni casi la ritenzione urinaria è così importante da rendere necessario il posizionamento di un catetere vescicale.
  • Pollachiuria: elevata frequenza urinaria
  • Urgenza minzionale (difficoltà o impossibilità a posticipare lo stimolo alla minzione)

Diagnosi

La diagnosi dell’ipertrofia prostatica benigna si basa sulla sintomatologia riferita dal paziente (raccolta tramite il questionario IPSS), l’esplorazione digito-rettale, il dosaggio del Psa totale e libero.

Ricopre un ruolo fondamentale la diagnostica strumentale che si basa su due esami molto importanti:

  • L’ecografia sovra pubica, che permette di valutare in maniera dettagliata il volume dell’organo e il grado di svuotamento vescicale (Valutazione del residuo post-minzionale)
  • Uroflussometria: esame che consiste nell’urinare all’interno di un imbuto che registra la velocità del flusso urinario, i parametri più importanti sono il “picco massimo”, il “picco medio” e il “tempo impiegato al raggiungimento del picco”. Quest’indagine è estremamente importante, in quanto può fungere da ago della bilancia tra le possibili scelte terapeutiche (terapia medica o chirurgica)

Terapia

Terapia Farmacologica

  • Farmaci Alfa-litici (alfuzosina, terazosina, doxazosina, tamsulosina, silodosina)
  • Inibitori delle 5alfa redattasi (finasteride, dutasteride): riducono nel lungo periodo il volume prostatico
  • Fitoterapici (Serenoa Repens, Pygeum Africanum)

Terapia chirurgica

  • Adenomectomia Transvescicale: tecnica poco utilizzata ed indicata solo in caso di volumi particolarmente elevati (>120 gr) e in concomitanza di calcolosi vescicale.
  • Resezione endoscopica per via trans-uretrale (TURP), tecnica più utilizzata fino a qualche anno fa
  • Resezione endoscopica trans uretrale con laser al tullio (ThuLEP)
  • Resezione endoscopia trans-uretrale con laser all’Olmio (HoLEP)
  • Resezione endoscopica trans-uretrale con laser verde (Green-Light)
  • Ablazione endoscopica trans-uretrale con acqua (Acquabeam Waterject)
  • Trattamento con vapore acqueo (Rezum)

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